Arte e cultura

Piemonte, sempre. Un focus su Arturo Bersano

Gennaio 23, 2025
Degustazione La nostra storia

Ci sono alcune figure che per il loro spirito eclettico e innovatore trascendono tempo e luogo, lasciando una traccia riconoscibile del loro operato nelle generazioni future.

E’ così per Arturo Bersano (ai più, noto come Bersano), figura di rilievo per gli appassionati di vino e del buon bere, anche se non tutti sanno come ha valorizzato i vini piemontesi e il loro legame con il territorio di origine.

Chi era dunque Arturo Bersano? Credo valga la pena approfondire la storia di questo personaggio straordinario, e raccontare l’impatto che ha lasciato alla cultura del vino.

Il contesto storico e territoriale

Il nome Bersano è legato a un territorio emblematico: quello di produzione della Barbera d’Asti, uno dei vitigni simbolo del Piemonte.

Le sue radici affondano a Nizza Monferrato, il cuore pulsante dell’omonima area, dove nacque nel 1900.

All’epoca, il paese contava circa 9.800 abitanti, una cifra leggermente inferiore a quella attuale e la sua economia si reggeva in gran parte sulla produzione e il commercio del vino, oltre che sull’attività delle industrie legate alla trasformazione dei prodotti agricoli.

Il 1907 ha segnato la fondazione della casa vinicola da parte di Giuseppe Francesco Bersano, padre di Arturo e macellaio di professione, con una forte passione per il vino.

Bersano - La cascina Cremosina a Nizza Monferrato
La cascina Cremosina a Nizza Monferrato

Quella di Bersano era una cantina come tante altre, a carattere familiare, in un’epoca di importanti trasformazioni socio-economiche, quando il vino era prodotto in parte per il consumo domestico, mentre il surplus di uve raggiungeva le grandi piazze dei vicini mercati locali.

I primi approcci alla viticoltura

Arturo ereditò dal padre l’amore per la terra e per la coltivazione della vite, ma ciò che lo rese indimenticabile fu la sua capacità di guardare al futuro con una visione moderna e innovativa.

Dopo aver conseguito una laurea in legge, scelse di dedicarsi completamente alla viticoltura, con l’intento di elevare la qualità e la fama dei vini piemontesi.

Come egli stesso racconta, salito sulla botte, nella cantina del padre, vi lasciò cadere all’interno le Pandette (i testi di legge utilizzati per lo studio) vedendole, senza rimorso, perdersi nel tino:

Agii non per affogare il giudice, ma per lasciar parlare il cuore

Arturo bersano

Fu così che, nel 1935, Arturo assunse la gestione della storica Cantina Bersano, che ai tempi aveva base presso la Cascina Cremosina, acquistata dalla famiglia Bersano nel 1912, trasformandola in in delle più apprezzate realtà vinicole piemontesi.

Cascina, vino e territorio

Per Bersano, la cascina non era solo il simbolo della tradizione agricola piemontese, ma la base di partenza per produrre vino buono. Ancora oggi, gran parte dei vigneti dell’azienda si estendono intorno a otto storiche tenute, acquisite nel corso degli anni e dislocate tra Langhe e Monferrato.

Arturo sosteneva che, sebbene sul mercato si possano trovare ottimi vini, nulla può eguagliare l’autenticità e la qualità che derivano dal controllo assoluto della filiera, un risultato possibile solo grazie al lavoro meticoloso che inizia in vigna e si completa in bottiglia.

Da qui le sue massime:

Se vuoi bere bene, comprati un vigneto.
Se vuoi bere bene, bevi un Bersano.

Arturo bersano

Arturo fu un pioniere nell’introduzione di tecniche moderne di vinificazione e un maestro nel valorizzare il legame tra vino e territorio, anticipando concetti fondamentali come quello di terroir.

Partendo da questi principi, ha contribuito a riscoprire vitigni autoctoni come la barbera, il nebbiolo e i dolci aromatici brachetto e moscato, contribuendo a gettare le fondamenta per l’affermazione della denominazione di origine controllata dei vini piemontesi.

L’uomo oltre il produttore

Descrivere Arturo Bersano nella sua interezza è una sfida: il vino fu il centro della sua esistenza, trascendendo la semplice commercializzazione del suo marchio.

La figura di Arturo Bersano
Arturo Bersano

Fu colto, creativo, eclettico, narratore delle fatiche contadine e amante della buona compagnia (fondò nel 1968 della Confraternita della Bagna Cauda, associazione goliardica nata con lo scopo di salvaguardare le antiche tradizioni conviviali piemontesi e della buona tavola).

Consapevole del rischio che il tempo avrebbe potuto far svanire o scalfire quanto si stava affermando in quegli anni, Arturo si fece anche comunicatore.

Con la sua abilità nel raccontare fu promotore e portavoce moderno del territorio che lo ospitava.

Il suo progetto prese vita con la creazione del Museo delle Contadinerie e della Raccolta delle Stampe Enoiche, due luoghi che ancora oggi raccontano la storia e la cultura del vino.

Il Museo delle Contadinerie, ideato nel 1950 e inaugurato nel 1961, è un museo enologico ed etnografico unico nel suo genere, che celebra la tradizione contadina e l’arte della viticoltura.

Museo delle stampe enoiche
La Raccolta delle stampe enoiche nella storica sede delle Cantine Bersano

La Raccolta delle Stampe Enoiche, nata nel 1970, trova spazio nella raffinata palazzina liberty che fu dimora della famiglia Bersano. Qui il vino diventa protagonista di un dialogo con l’arte, intrecciandosi con pittura, poesia, grafica e testi rari, dimostrando la sua capacità di ispirare e arricchire diverse espressioni culturali.

Bersano oggi

Con la scomparsa di Arturo, nel 1985 la guida dell’azienda passa alle famiglie Massimelli e Soave.

Sono loro a rafforzare il patrimonio aziendale, ampliando la rete di cascine con l’acquisizione della Generala ad Agliano Terme e della tenuta San Pietro a Castagnole Monferrato, accanto alla storica Cremosina di Arturo e alla Badarina, pilastro dell’avvio della produzione di Barolo.

Lo sorelle Massimelli - Bersano
Le sorelle Massimelli, oggi alla guida dell’azienda

Oggi la proprietà è interamente detenuta dalle quattro sorelle Massimelli, con Federica alla direzione, affiancata dal figlio.

L’azienda gestisce 230 ettari di vigneti, seguendo ogni fase della produzione con cura e dedizione, in linea con la visione di Arturo e i suoi principi ispiratori.

Le Storiche Cantine Bersano sono visitabili tutti i giorni escluso il lunedì, la domenica e i giorni festivi, con orario 9:00-13:00 e 14:00-18:00. La prenotazione è obbligatoria.