L’idea di un festival di teatro off arriva dal capostipite di tutti i Fringe sparsi per il mondo: quello di Edinburgo, con cui si è cercato di dare la possibilità a spettacoli e artisti – rigorosamente selezionati – di avere 9 repliche consecutive così da far conoscere il loro lavoro e contribuire alla circuitazione degli spettacoli.
Come recita il sottotitolo, il Fringe rappresenta una vera e propria “invasione teatrale” per le strade della città di Torino. E’ possibile fare un’abbuffata di teatro a prezzi contenuti, con spettacoli che coprono tutti i generi teatrali.
La città come palcoscenico
Questa scelta punta a portare il teatro ad un pubblico più vasto e non solo di appassionati.
Un festival dal basso
Una peculiarità del torino Fringe Festival è che l’organizzazione e la direzione artistica sono realmente condivise e partecipate.
Infatti l’evento è organizzato da 10 compagnie teatrali torinesi, che durante l’anno si trovano su base volontaria per contribuire alla realizzazione del festival.
Si cerca di applicare in modo concreto il concetto di fare rete, indispensabile di ogni realtà culturale oggi in Italia.
Un Festival in crescita
Se la prima edizione ha avuto circa 8.000 spettatori, la seconda è arrivata oltre gli 11.000, testimoniando l’ottima accoglienza della città.
Questo è forse dovuto al fatto che, sempre secondo la logica della partecipazione dal basso, gli artisti non di Torino (la maggior parte) sono ospitati da “semplici” cittadini torinesi che hanno messo a disposizione letti, camere o divani nei giorni del Festival!
Insomma, si fa di necessità virtù, per una manifestazione che rappresenta sicuramente una novità nel panorama teatrale italiano, che riesce a garantire sempre una qualità artistica molto alta.
Il programma
Il programma completo è disponibile direttamente sul sito ufficiale del festival.