Il Dolcetto, o “Douset” in dialetto (deriva probabilmente da “Dossetto”, considerando le zone collinari in cui si coltiva), è un vino rosso piemontese vinificato “in purezza”, ossia prodotto con uve dolcetto al 100%.
Non deve il suo nome all’effettivo sapore del vino (che tra l’altro è secco, non dolce) ma alla dolcezza della sua uva.
Da sempre sinonimo di convivialità, questo vino rosso dall’uso quotidiano non ci delude mai.
Il Dolcetto d’Alba D.o.c., 2013 di Borgogno Francesco, presenta tutte quelle tipicità che lo caratterizzano. Mi riferisco al color rosso rubino intenso con sfumature violacee, al suo profumo fresco che ci ricorda i piccoli frutti rossi (ribes e ciliegie in particolare) ed al sapore caldo e secco. Il gradevole profumo erbaceo di sottofondo e la lieve sapidità ne completano il carattere.
E’ un vino che si consuma generalmente giovane, ovvero entro l’anno che segue la sua produzione.
Tale caratteristica, infatti, fa sì che il Dolcetto si adatti bene ad ogni situazione, dalla cena più completa al semplice aperitivo con salumi, crostini e formaggi (meglio se di media stagionatura), oppure come accompagnamento dei languorini pomeridiani nella “Merenda Sinoira”, sostanzioso spuntino di antiche tradizioni contadine, sostitutivo della cena (da qui “cenoira” o “sinoira”).
Per non sbagliarci abbiniamolo ai sapori semplici della sua terra, quelli della cucina piemontese come i variegati antipasti: vitello tonnato, carne cruda, cipolle e peperoni ripieni; i primi piatti: zuppe, tajarin, risotti o agnolotti ed i secondi non troppo complessi, a base di carne bianca/rossa (arrosti, spezzatini).
Essendo un vino giovane, di “pronta beva” è importante non sminuirne le qualità con cibi troppo grassi o troppo saporiti.
Lo serviamo ad una temperatura ambiente di circa 16/17 °C.