Ricette di cucina

Batsoà Le calze di seta

Gennaio 22, 2012

Ingredienti

Zampetti di maiale
4
Aceto
5 dL
Acqua
3 L
Cipolla
1
Carota
1
Spicchio d'aglio
3
Rametto di rosmarino
1
Uova
2
Pangrattato
100 g
Olio d'oliva
1 bicchiere
Sale e pepe
q.b

Procedimento

Raschiate attentamente gli zampetti di maiale e lavateli. Poneteli in una pentola con acqua, aceto, cipolla, carota, aglio, rosmarino; portate all’ebollizione e continuate la cottura per tre ore circa.

Controllate la consistenza degli zampetti con una forchetta: cotti al punto giusto levateli dalla pentola e lasciateli intiepidire, dopodiché disossateli e fateli a tocchetti.

Passate i pezzi di zampetto nell’uovo sbattuto e poi nel pangrattato, infine friggeteli in olio bollente fino a doratura per 10-15 minuti circa. Serviteli caldissimi due o tre per piatto, decorate con qualche fregio vegetale.

I batsoà, già citati nei ricettari dei grandi cuochi piemontesi dell’Ottocento, sono teneri, morbidi e serici.

Curiosità

Il nome del piatto deriva dal francese bas de soie “calze di seta”, più che un riferimento alla tenerezza del cibo in questione, il nome del piatto è un‘allusione antifrastica e ironica alla somiglianza fra il piedino e le calzature femminili di un tempo.

Nel 1766 viene dato per la prima volta alle stampe il trattato di cucina dal titolo Il Cuoco Piemontese perfezionato a Parigi vero vademecum per la cucina piemontese.

Nel testo, scritto da un cuoco anonimo, ricette e procedimenti appresi nella capitale francese vengono aggiustati per essere adattati al gusto della sua terra d’origine e soprattutto alle materie prime piemontesi.

La cucina di questa nostra regione ha dunque origini eclettiche, frutto del suo carattere di confine con la Francia e delle terminazioni nervose del passato composte di alta nobiltà sabauda e di cultura rurale.

Scopriamo insieme una delle ricette che riassume perfettamente quanto sopra è scritto, quella del batsoà, piatto già noto nell’Ottocento e grande classico del periodo di Carnevale.