Bassa Langa

Resté Restare per riscoprire

Progetto a Rodello

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Vacanze

C’è un modo diverso di esplorare le Langhe: non di corsa, non da spettatori, ma da protagonisti. Resté, che in piemontese significa “restare”, è un progetto culturale che invita a rallentare, entrare in relazione con il territorio e viverlo a fondo, intrecciando arte, natura, storia e comunità.

Un viaggio immersivo che parte dai paesi di Rodello, Montelupo Albese e Diano d’Alba, guidato dalla figura storica del Conte Rangone, per riscoprire paesaggi, architetture e storie attraverso nuovi sguardi e nuove forme di narrazione.

Nato su iniziativa della Parrocchia di Rodello e sviluppato con il contributo di realtà culturali e artistiche del territorio, tra cui Lucy sulla cultura, UnTerritorio ETS, Magog, Arvangia, Resté mette in rete sentieri escursionistici, proposte teatrali, installazioni artistiche e percorsi ludici, creando un’esperienza accessibile a tutti.

Luoghi e artisti

Un viaggio nell’anima artistica di Rodello

Il fulcro dell’iniziativa è il Museo di arte sacra contemporanea “Dedalo Montali” a Rodello, allestito nella Chiesa dell’Immacolata a Rodello: un percorso tra dieci opere di Montali e due imponenti lavori di Piero Ruggeri, poi i lavori di Simondo, Ramella, Sandri e Monio.

In rete con il museo, la Cappella del complesso de “La Residenza” custodisce l’“opera totale” di Montali – affreschi, vetrate e decorazioni – in una toccante visione cristologica.

Il museo ospita anche interventi contemporanei: opere del duo Vèrnis, con una riflessione sul mondo animale, il totem “ambientale” fatto di scarti che riprendono vita di Matteo Ambu e, all’esterno, il murales “Resté” di Seb Toussaint.

Da Diano a Montelupo: il percorso artistico diffuso di Resté

Il progetto si estende alla Tenuta di Spianamento San Sebastiano a Diano d’Alba, con interventi site-specific e immersivi di John Blond e delle Vèrnis nella corte, con tracce e segni degli artisti Martina Gagliardi e Jacopo Mandich della Galleria GART di Neive che innestano nuove letture del paesaggio, invitando a scoprire il luogo e le storie.

Infine, la ricerca fotografica e umana di Luca Bortolato, “noi siamo paesaggio”. Montelupo Albese chiude il percorso con il murales “Munuiv” di Seb Toussaint presso il belvedere.

Le storie

Architettura, spiritualità, terra: tre sguardi sul territorio

Storie che si intrecciano come fili invisibili che attraversano il paesaggio e la memoria dei borghi: l’io personale diventa portavoce del luogo, e ogni figura diventa voce del racconto collettivo.

Al centro del racconto si staglia la figura del Conte Carlo Francesco Rangone, signore e visionario settecentesco, che progetta e plasma architetture, lascia segni nel territorio e racchiude nel suo tempo il seme della narrazione che oggi si svela.

Accanto a lui, il Parroco Don Mattia vive il suo ministero come impegno quotidiano, un ponte tra spiritualità, comunità e cura del paesaggio umano che lo circonda.

La figura del Contadino Giovanni (detto Giuanin), che lavora la terra, conosce i riti quotidiani della campagna, custodisce la memoria agricola e ci ricorda che ogni racconto, prima di essere narrazione, è relazione con la terra.

Le anime femminili del paesaggio

Le voci più intime emergono nelle figure femminili:

La Masca (Margherita detta Ghitin) porta con sé antiche tradizioni, saperi popolari e un senso di mistero legato alla natura e al soprannaturale.

La Ragazza Gemma, giovane e sensibile, interroga il presente, diviene incarnazione di un desiderio di scoperta, sospesa tra memoria e futuro.

La Chisinera Clotilde (Tilde), legata forse al lavoro domestico o femminile, si colloca su confini di visibilità e cura, incarnando un ruolo essenziale ma spesso silenzioso.

Resté

Piazza Comunale, Rodello, CN, Italia
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Santa Maria dell’Oriolo

Montelupo Albese, CN, Italia
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Il castello di Novello

Via Ferrero, 1, 12060 Novello CN, Italia
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La Chiesa ex-oratoriale di San Giuseppe

Via Vernazza, 6, Alba, CN, Italia
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Pedalate partigiane #7 da Alba a Monforte

Corso Europa, 84, 12051 Alba CN, Italia
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