Peperò, la Sagra del Peperone di Carmagnola, arriva oggi alla sua 67° edizione e, per festeggiare questo traguardo, abbiamo deciso di intervistare Luigi Piga, il responsabile della comunicazione.
Come nasce la Sagra del Peperone e come si è evoluta?
Tutto nasce con Domenico Ferrero intorno agli anni ‘20 del novecento. E’ grazie a lui se il peperone è il simbolo di Carmagnola.
L’ortaggio però diventa oggetto di festeggiamenti solo a partire dalla fine degli anni ‘40, quando ha preso il via la Mostra/Mercato del Peperone, in cui i produttori, come oggi, espongono i migliori esemplari del loro raccolto.
Prima non c’era altro, poi, con il passare del tempo la mostra si è via via trasformata, aggiungendo all’esposizione anche proposte legate a gastronomia, arte e cultura.
Negli ultimi cinque o sei anni, Peperò ha avuto una crescita esponenziale per quanto riguarda l’offerta artistico-culturale.
La sagra ha un ruolo rilevante sull’economia della città? Anche a livello turistico?
Certamente, lo scorso anno è stata condotta una ricerca universitaria per stimare gli effetti economici e turistici della Sagra e ne consegue una ricaduta economica positiva sul territorio di circa 2 630 000 euro.
Questa crescita denota che la Sagra è un’attrazione che richiama non solo i cittadini di Carmagnola, ma anche molti non residenti e turisti stranieri.
L’ultima edizione ha ospitato oltre 250 000 visitatori, 50 000 in più rispetto all’anno precedente.
Qual è il livello di coinvolgimento da parte degli abitanti della città?
Il livello di coinvolgimento è senz’altro alto.
Il carmagnolese tiene molto a questa manifestazione e spera che con essa venga anche dato risalto alla città.
Inoltre, per quanto riguarda l’organizzazione della kermesse, vi è una grande collaborazione tra agricoltori, commercianti, associazioni, imprenditori e attori pubblici: ciò influisce anche positivamente sul programma della Sagra, che si arricchisce per dar spazio agli eventi e alle idee di tutte queste realtà.
Parliamo di organizzazione: quali sono gli obiettivi che intendete raggiungere?
Iniziamo col dire che l’Ufficio Manifestazioni del Comune inizia i preparativi della festa ad ottobre, quindi poco dopo la fine della sagra precedente.
Durante l’intero anno viene delineato il programma che, considerata l’eterogeneità dei partecipanti, deve essere molto vario: è necessario dare grande importanza alla componente enogastronomica, il fiore all’occhiello della Sagra, ma non possono essere trascurati gli spettacoli artistici, le mostre e le attività per i bambini.
Altra cosa su cui il comune sta cercando di puntare è la valorizzazione del patrimonio del centro urbano, vorremmo far sì che chi arriva da fuori si interessi alla città e a ciò che essa può offrire, così da invogliarlo a ritornare anche al di fuori dei giorni della manifestazione.
Quali sono i problemi che dovete affrontare durante l’organizzazione della kermesse?
Una delle difficoltà maggiori è lo spazio: sia dal punto di vista letterale che figurato.
Ogni anno, il centro storico e una vasta area intorno ad esso, vengono completamente trasformati e allestiti per la sagra. L’accoglienza però ha un limite e diventa difficile espandersi ancora di più.
Come conseguenza a questa problematica, nasce la difficoltà di accontentare e dare spazio a tutti coloro che vogliono prendere attivamente parte al programma della festa, mettendo in mostra proprie attività.
Il tempo della sagra è limitato, ma non possiamo di certo dire che i dieci giorni a essa dedicati siano pochi!
Quali sono le novità in serbo per quest’anno?
Oltre ai concerti, alle mostre, ai concorsi e al cabaret, quest’anno si rinnova l’evento gastronomico più atteso di Peperò.
In piazza verrà servito il risotto al peperone e toma di Lanzo, altra eccellenza gastronomica.
Una ricetta che nasce dalla collaborazione del Comune di Carmagnola con la “Mostra regionale della toma di Lanzo e dei formaggi d’alpeggio” di Usseglio.
Sarà un’opportunità imperdibile per gustare un ottimo piatto preparato da più di centinaia di volontari che, per l’occasione, saranno al lavoro dalle prime ore del mattino.
Inoltre, non mancheranno gli spazi dedicati ai bambini, che quest’anno saranno davvero tanti, e la Festa di Re Peperone e la Bela Povronera, la tradizionale sfilata in costumi d’epoca e maschere carnevalesche.
Il programma della manifestazione
Se questa lettura ti ha fatto venire voglia di fare un salto a Peperò e vuoi scoprirne il programma, clicca qui.