Letture golose

Vendemmia 2025 Il punto di vista dei produttori tra sfide e soluzioni

Settembre 24, 2025

Ogni vendemmia è figlia del suo tempo. Quest’anno, nelle Langhe, nel Roero e nel Monferrato, la raccolta racconta una storia fatta di piogge fuori stagione, sole intenso e anticipi inaspettati.

Per capire come sta andando davvero questa annata, dopo l’approfondimento sul Moscato, abbiamo voluto ascoltare direttamente chi in vigna ci lavora ogni giorno.

Tre voci, tre aree vinicole vicine ma con importanti differenze e peculiarità.

Un quadro ricco di sfumature con un punto in comune: l’adattamento.

Ringraziamo per la disponibilità, soprattutto in questo periodo che definire intenso è dir poco, Claudio Battaglino dell’Azienda Agricola Patrunèt di Vezza, Luca dell’Azienda Ugo Balocco e Maurilio Vaira di Tenuta del Barone, che ci hanno raccontato come stanno affrontando la vendemmia in corso e condiviso le proprie impressioni.

Il clima tra slanci precoci e tensioni estive

Dopo un inverno decisamente caldo, la primavera ha portato piogge abbondanti, soprattutto nelle prime fasi del ciclo vegetativo.

Queste precipitazioni, pur generose, sono state in alcuni casi ben distribuite, favorendo lo sviluppo delle piante senza ostacolarne troppo la crescita.

In altre zone, invece, hanno richiesto un’attenzione particolare per prevenire lo sviluppo di malattie fungine.

Ugo Balocco - La vendemmia manuale

L’ondata di caldo registrata nei 15–20 giorni centrali di agosto, ha segnato un picco che ha messo alla prova l’equilibrio fisiologico delle viti, specialmente nei siti più esposti.

L’escursione termica tra giorno e notte in molte aree, ha contribuito a una buona evoluzione aromatica.

Un altro dato che accomuna Langhe, Roero e Monferrato è l’anticipo della maturazione: ovunque la vendemmia ha il via con anticipo rispetto alle medie storiche, una tendenza che ormai si consolida e che impone una revisione delle tempistiche operative in vigna.

Strategie di adattamento: lavoro di precisione tra foglie e suolo

Come già abbiamo visto nella nostra analisi prima dell’inizio dell’estate, il lavoro in vigna è stato ancora una volta decisivo per preservare sanità e qualità delle uve.

La primavera piovosa ha imposto interventi tempestivi e mirati: la difesa fitosanitaria ha richiesto attenzione costante e capacità di adattamento alle condizioni meteo instabili.

Le differenze tra le zone sono emerse soprattutto nella gestione dell’umidità residua e nel bilanciamento tra copertura vegetale e circolazione dell’aria nei filari.

Un tema trasversale a Langhe, Roero e Monferrato è stato quello della gestione della parete fogliare: il tradizionale intervento di defogliazione è stato in molti casi limitato, per proteggere i grappoli da scottature solari durante le settimane più calde.

Allo stesso tempo, la maggiore densità vegetativa ha reso necessario un controllo più attento delle condizioni microclimatiche all’interno della chioma.

In alcune zone del Monferrato, particolare attenzione è stata posta anche alla gestione del suolo: inerbimenti controllati e lavorazioni minime hanno permesso di trattenere l’umidità nei periodi siccitosi e limitare l’erosione in quelli più piovosi.

Raccolta attenta, uve in salute: i segnali della stagione

La vendemmia, si è aperta con uve bianche e precoci già al top del potenziale aromatico, e si è estesa progressivamente alle varietà rosse.

Sotto il profilo sanitario, le uve si presentano complessivamente in ottimo stato, con buoni livelli di maturazione e acidità ben bilanciata.

In alcune aree del Roero e del Monferrato si segnala una vendemmia molto “pulita”, frutto di un lavoro attento in vigna e di condizioni meteo che, salvo alcune eccezioni, si sono mantenute favorevoli.

Viticoltura in transizione: tra adattamento e visione

Il cambiamento climatico è una variabile concreta e preoccupante, che condiziona ogni scelta tra i filari.

Se c’è un punto su cui Langhe, Roero e Monferrato concordano, è la necessità di ripensare il lavoro agricolo in chiave adattiva: dalle pratiche agronomiche alla gestione delle risorse idriche, fino alla selezione delle varietà.

Vendemmia-articolo langhe-raccolta rossi

Le annate estreme non sono più eccezioni, ma tendenze che si ripetono con sempre maggiore frequenza, e la viticoltura è chiamata a fare i conti con una nuova normalità.

Le strategie si declinano in modi diversi a seconda delle caratteristiche del territorio ma quel che emerge è una viticoltura sempre più consapevole, che accetta la complessità e l’instabilità del presente, ma non rinuncia a cercare soluzioni, anche perché come ricordato da più di un produttore, la risposta della vigna, se ben gestita, c’è ancora. E in alcuni casi, sorprende.