Letture golose
Vendemmia 2025 Alcune considerazioni sul moscato bianco

Da alcuni giorni, nelle provincie di Asti, Cuneo e Alessandria, è iniziata la vendemmia delle uve moscato bianco.
Nei filari il prodotto è di buona qualità, medesimo discorso per la quantità, in genere si è arrivati a quanto previsto dal disciplinare, prima della riduzione delle rese decisa dal Consorzio.
Sul piano climatico, anche le previsioni sono di buon auspicio: la leggera pioggia del giorno 27 settembre, non ha compromesso per nulla la qualità dell’uva.
Se le prossime due settimane, stando alle previsioni, saranno soleggiate, sicuramente l’annata 2025 sarà considerata di ottimo livello per il vino Moscato.
Anche l’acidità fissa è su buoni valori, come i quadri aromatici, linalolo in primis.
La raccolta del moscato proseguirà si presume sino al 8-10 settembre, con le zone alte del Cuneese.
Abbiamo sentito alcune voci interessate, tra enologi e imprenditori.
Abbiamo iniziato la raccolta il 27 settembre, riscontrando tra le vigne ottima qualità e in cantina buona resa. L’uva, in gran misura, la forniamo a due importanti cantine del settore, mentre una piccola parte è destinata all’ appassimento, con raccolta in dicembre e lavorazione nella nostra cantina, per ottenere il nostro passito di nome “Seren”.
Mario SandriCascina Metilde, Alba (CN)
Abbiamo iniziato il 26 agosto la vinificazione delle uve moscato, con fornitori esterni: zone di raccolta nei comuni di Castiglione Tinella e Santo Stefano Belbo. Grappoli di ottima qualità, sani e ben profumati. Il grado complessivo si aggira sugli 11,5 – 11,7 baumè, mentre l’acidità fissa sui 5,5 g/l, il ph è su valori intorno ai 3.4-3,5. Interessante il dato in acido malico, intorno ai 2,1-1,3 g/l. Grazie alla sanità dell’uva, nei reparti di vinificazione i cicli di lavorazione procedono regolarmente, pressatura e flottazione in primis.
Simone TablinoFontanafredda, Serralunga d’Alba (CN)
Abbiamo iniziato i ritiri delle uve moscato sabato 22 agosto. Ma sono bastate poche ore di lavoro, per capire che quest’anno, grazie alla qualità dell’uva, le operazioni di cantina sarebbero procedute senza particolari problemi. Infatti la torchiatura dà un’ottima resa, la vinaccia esce dalle presse ben asciutta, le filtrazioni, sia tangenziale per il fiore, che sottovuoto per la feccia, procedono regolarmente. Il mosto ora riposa in serbatoi frigo a zero alcol e a una temperatura di 0 -1 gradi, in attesa di essere ritirato dal gruppo Campari per i processi di spumantizzazione.
Dante RolandoCentro Campari, Calamandrana (AT)
Ora evidenziamo, in sintesi, alcune problematiche del settore prendendo spunto da un’intervista del Presidente del Consorzio Tutela Asti, Stefano Ricagno.
Riducendo le rese, l’ente consortile, si pone l’obiettivo di salvaguardare la denominazione Asti DOCG.
Occorre tenere conto della riduzione delle rese per la campagna vendemmiale 2025; infatti si è passati da 100 a 90 quintali per ettaro, di cui 5 destinati allo stoccaggio.
L’ente consortile con queste misure si pone l’obiettivo di salvaguardare la denominazione in un contesto difficile e complesso, considerando la conferma dei dazi americani al 15% sul vino e delle complesse problematiche sui mercati esteri.
In Russia, in particolare, a causa della guerra con l’Ucraina, c’è un consistente crollo di ordini.
Anche riguardo al Moscato d’Asti ci sono timori: corre il rischio di essere sostituito con altri moscati meno pregiati, ma inferiori di prezzo.