Letture golose

Langhe DOC Favorita una chiacchierata con i produttori

Marzo 13, 2025

Il Langhe DOC Favorita è ottenuto da uva favorita che ha compiuto un’importante evoluzione: da semplice varietà da tavola a vino fresco ed elegante, perfetto per chi cerca una diversa espressione del territorio piemontese.

Per scoprire cosa lo rende speciale, abbiamo incontrato due vignaioli che lo producono e che lo stanno riportando in auge: ringraziamo pertanto Davide della Azienda Agricola Ghiga di Castiglione Tinella e Paolo della Cantina Rabino Luigi di Canale che, tra aneddoti, sfide e ambizioni, ci hanno raccontato il loro legame con il vitigno e il futuro che immaginano per il loro vino.

Quali sono le caratteristiche che lo rendono unico rispetto ad altri vitigni autoctoni?

DAVIDE — Noi vinifichiamo più che altro in acciaio, senza l’utilizzo di legno.

La favorita si differenzia dagli altri vitigni in vigna: per la sua coltivazione privilegiamo i fondovalle o le zone esposte a nord poiché ha acini con buccia molto sottile e grappoli grossi, quindi potrebbe patire l’esposizione diretta al sole e le temperature elevate.

Paolo — Per il nome già si differenzia dagli altri: favorita. Leggenda vuole che il Favorita fosse il vino preferito dell’amante del Re d’Italia Vittorio Emanuele II di Savoia, la celebre Bela Rusin.

Nasce come varietà da tavola, non destinata alla vinificazione: caratterizzata da acini grandi e grappoli abbondanti rispetto alle altre uve piemontesi. In passato, i viticoltori la coltivavano nelle posizioni più assolate delle colline – i surì – dove i frutti maturavano assumendo sfumature dorate che ne aumentavano l’attrattiva commerciale sui banchi dei mercati.

Ora la sua coltivazione avviene nei posti un po’ più freschi con una esposizione a nord-ovest.

Quali sono le principali difficoltà nella coltivazione della favorita? Il cambiamento climatico ha influenzato il modo in cui la producete?

DAVIDE — Fortunatamente, per il momento non abbiamo notato grandi cambiamenti o problemi. Nei due anni di siccità maggiori, c’è stato solo l’aumento della gradazione alcoolica del vino.

paolo — E’ un vitigno molto sensibile alla flavescenza dorata, una malattia che colpisce la vite portandola ad uno stress tanto forte da farla morire nell’arco di 2/3 anni. Per questo motivo la produzione è poca.

Se doveste descrivere la Favorita a chi non l’ha mai assaggiata, quali profumi, sapori e sensazioni dovrebbe aspettarsi?

DAVIDE — Il Langhe DOC Favorita presenta una buona acidità ed è molto fruttato, con note di pesca molto piacevoli.

Le sue caratteristiche variano in base anche a dove viene coltivata: nel Roero, per esempio, è più strutturato, mentre la nostra è più leggera.

paolo — Rispetto agli altri, il Langhe DOC Favorita viene prediletto per le sue caratteristiche di vino semplice e tranquillo a tratti non troppo impegnativo. Un vino da consumo quotidiano anche per le sue gradazioni non troppo elevate.

Quali piatti si sposano meglio con questo vino? Esiste un momento ideale per gustarlo?

DAVIDE — Si abbina benissimo a piatti di pesce o carni bianche ma anche a cibi speziati: abbiamo clienti in Asia che la abbinano a specialità della cucina cinese e taiwanese!

paolo — Il Langhe DOC Favorita è ottimo vino da aperitivo, per piatti delicati. Personalmente mi intriga molto con i frutti di mare!

Come viene accolto il Favorita all’estero? Ci sono mercati in cui sta avendo particolare successo?

DAVIDE — E’ un vino che piace all’estero, perché non si tratta del classico Arneis o Gavi che conoscono tutti, è meno popolare, ma per questo incuriosisce. Tra i nostri clienti ci sono americani, olandesi, danesi, un mercato davvero variegato!

paolo — Noi abbiamo un mercato più locale che estero, Piemonte e Lombardia sono i nostri principali clienti, insieme a parte della Liguria. La produzione limitata non ci permette di avere volumi troppo importanti.