Andar per Langa
Pedalate semiserie in Langa, per tutte le stagioni

Chi vi scrive è un 47enne con una passione sfrenata per la bicicletta da strada. Possiedo una Trek nera con cambio elettronico, freni a disco e ruote in carbonio di serie acquistata a Natale 2023, quindi super recente.
E questo fa di me un ciclista serio, figo e pro?
No, anzi! Finisco anche per sembrare un perdente, perché vado veloce (si fa per dire) esattamente come con la mia vecchia bici, e si sa: alla fine, sono solo le gambe a fare la differenza.
A me va bene così, non l’ho acquistata con idee prestazionali. Non mi definisco un ciclista serio, piuttosto un turistone su una bici da corsa.
Il mio obiettivo? Godermi il giro, senza ansie da prestazione, senza ossessioni per tempi e intertempi, ma secondo la filosofia del pedalare senza fretta.
Vivo ad Alba e, se di anno in anno sono sempre più innamorato del mio territorio, è anche merito della bicicletta.
È lei che mi ha portato a scoprire paesini sconosciuti, salite dove mettere alla prova costanza e tenacia e punti tappa per il ristoro, perché ok le barrette, ma un piatto di tajarin è certamente più soddisfacente.
Ho ben chiaro in mente, anzi nel naso, il profumo dei ragù nei quali mi imbatto pedalando verso l’ora di pranzo in estate, quando attraverso le piccole borgate.
So che molti ciclisti seri potranno storcere il naso, ma quanto è bello fermarsi dopo una pedalata di qualche ora e capire che certi piatti sono preparati dallo chef migliore del mondo: la fame!
E allora via verso piccole trattorie, locali o cantine che non solo offrono degustazioni di vino, ma anche pranzi tipici delle Langhe.
Due aziende vinicole da segnarsi? Marrone a La Morra e Francesco Rosso a Santo Stefano Roero se volete provare un gustoso pranzo o solo un piatto accompagnato da vini deliziosi.
Se preferite un’alternativa più veloce, il bar La Terrazza da Renza a Castiglione Falletto propone gustosi manicaretti della tradizione.
Ecco, già che ci siamo, un consiglio: portatevi una giacca antivento. Non tanto per luglio o agosto, ma per le mezze stagioni, quando al sole si sta da Dio e dopo un minuto ci si ritrova a congelare su un tratto in ombra e viscido.
Le curve qui non mancano, alcune metà assolate e metà all’ombra, quindi umide e potenzialmente insidiose.
Occhio quindi allo sbalzo termico, soprattutto in Alta Langa: se in salita i 6 gradi invernali si sopportano bene, in discesa è tutta un’altra storia. Partire da Murazzano a 750 metri e tornare ad Alba a 172 con il vento contro è una goduria… Ma solo se sei ben coperto!
La mia regola è semplice: testa, mani e piedi devono stare al caldo. Guanti comodi, copriscarpe protettivi e sottocasco sono fondamentali per pedalare senza soffrire e godersi il viaggio.
Non voglio darvi l’impressione che pedalare tra Langhe, Roero e Monferrato sia solo sofferenza. Anzi!
È pura fortuna trovarsi in collina in una sera d’inizio estate o a fine primavera, con i colori vivi e accesi, o in autunno, quando le vigne si tingono di rosso e il sole basso esalta ogni sfumatura.
O ancora, salire in collina nei mesi più freddi regala uno spettacolo unico: ritrovarsi a pedalare sotto il sole, mentre il paesaggio sottostante è immerso in un mare di nebbia e solo i castelli e i borghi più alti emergono, come isole sospese nel nulla.
E poi, con un cellulare in tasca, potete immortalare i posti più instagrammabili della zona. Qualche esempio? Il Belvedere di La Morra, e il nucleo del paese di Monforte dove proprio in Piazza Umberto I° si trovano il bar ristorante Grappolo d’Oro (tappa fissa per molti ciclisti) e l’Enoteca Rocca.
Sempre nel comune di Monforte, vale una tappa anche Cascina Sòt, una cantina davvero interessante gestita da Maurizio Sanso e dalla sua famiglia.
Può sembrare una provocazione, ma in rari casi potrebbe capitare che un cane, si spera con intenzioni solo giocose, decida di movimentare il vostro passaggio davanti al cancello della sua cascina. E si sa, i cani di Langa sanno fare la guardia molto bene!
Nessun problema: potete continuare a pedalare tranquilli ignorandolo oppure, come spesso faccio io, sprintare nel panico ai 100 all’ora… Ma ricordate: può funzionare se siete belli veloci o in discesa. Nei tratti in salita il quadrupede andrà sempre più veloce di voi.
La risposta più diplomatica è: dipende dal periodo.
Io tengo gli occhi bene aperti quando attraverso i tratti urbani per raggiungere le salite che scelgo di affrontare quel giorno.
In primavera, estate e soprattutto in autunno, il turismo aumenta e con un panorama così bello, è facile che qualche automobilista si distragga. Poi siamo in collina, ed è molto facile incontrare trattori sulla strada, soprattutto nel periodo della vendemmia.
Una cosa semplice ma fondamentale? Una bella luce rossa a LED dietro e un fanale anteriore sempre accesi, anche di giorno.
Che dite, ci vediamo in sella?