Teatro: Tragico fatto di cronaca nella comunità guarenese

A seguito della presentazione del libro Tragico fatto di cronaca avvenuto nella comunità di Guarene nel 1825, scritto dalla guarenese Grazia Delpiano e tenutasi presso la Biblioteca Civica di Guarene nel mese di giugno, la Chiesa della Santissima Annunziata ospita una suggestiva lettura teatrale ispirata all’opera.

Attraverso voci, atmosfere e narrazioni, la compagnia teatrale l’Angelo Azzurro e Lee Fry Music porterà in scena una pagina della storia locale: l’assassinio del parroco Don Pietro Maria Romero avvenuto esattamente duecento anni fa.

Un episodio drammatico che scosse l’intera comunità e che, per decenni, rimase avvolto nel silenzio per pudore e vergogna.

Le ricerche e gli studi di Grazia Delpiano

Grazie all’intenso lavoro di ricerca dell’autrice, tra archivi, testimonianze e documenti, rivivranno sul palco non solo i fatti, ma anche i sentimenti di un popolo diviso tra lutto, senso di colpa e rimozione. Un’occasione per riflettere su memoria, giustizia e umanità, in un contesto storico segnato da profonde trasformazioni.

Una serata tra parola scritta e parola recitata, dove il confine tra cronaca e teatro si dissolve per restituire voce a chi, per troppo tempo, ne è rimasto senza.

Il libro sarà disponibile per l’acquisto durante la presentazione al prezzo di 10,00 €.

La Chiesa della Santissima Annunziata

L’attuale Chiesa della Santissima Annunziata fu costruita tra il 1699 e il 1738 su progetto dell’architetto Francesco Rachis, conte di Carpeneto, nel luogo dove sorgeva un più antico edificio religioso situato fuori dalle mura, modificato nel tempo per rispondere alle esigenze della popolazione.

Oggi si presenta come un’elegante costruzione barocca di grandi dimensioni, con pianta a croce greca, cupola centrale e due ampie cappelle laterali.

Le decorazioni pittoriche ad affresco, che ricoprono interamente pareti, vele e cupola, donano un forte impatto scenografico: gli interni furono affrescati nel 1729 dal pittore guarenese Francesco Casoli, mentre nel 1738 Michele Antonio Milocco realizzò le pitture del coro.

A Milocco si devono anche la pala d’altare centrale con l’Annunciazione e quelle laterali raffiguranti vari santi.

La chiesa custodisce inoltre un’opera del 1585 di Guglielmo Caccia, detto il Moncalvo: una tavola dell’Annunciazione proveniente dall’altare dell’antico edificio, preziosa testimonianza dell’arte controriformistica e dei primi passi di uno dei principali pittori piemontesi del XVI secolo.