Francesco: il primo italiano

Non poteva mancare, anche in questa stagione, il tradizionale incontro con Aldo Cazzullo, giornalista e scrittore di origine albese che da oltre trentacinque anni racconta l’Italia e il mondo con sguardo lucido e appassionato.

Dopo una lunga carriera alla Stampa e al Corriere della Sera, dove è oggi vicedirettore ad personam e responsabile della pagina delle Lettere, Cazzullo è autore di più di trenta libri e conduttore del programma televisivo Una giornata particolare su La7, che unisce divulgazione storica e racconto umano.

Un nuovo viaggio nella storia italiana

Nel corso degli anni, il giornalista ha accompagnato il pubblico della Fondazione Mirafiore in veri e propri viaggi nella storia e nell’identità nazionale, affrontando figure e temi che hanno segnato l’immaginario collettivo.

Questa volta lo fa con il suo nuovo libro, Francesco. Il primo italiano, pubblicato da HarperCollins in occasione degli ottocento anni dalla morte di San Francesco d’Assisi.

Dopo aver esplorato l’Impero romano e l’Antico Testamento, Cazzullo si misura con una delle personalità più luminose e rivoluzionarie del secondo millennio: Francesco d’Assisi, l’uomo che ha cambiato per sempre il modo di pensare la fede, la natura e la fraternità.

L’uomo che parlava al mondo

«Di uomini così ne nasce uno ogni mille anni. Duemila anni fa Gesù. Nel millennio precedente Buddha. Nel millennio successivo San Francesco».

Da queste parole prende avvio un racconto che restituisce al Santo non solo la dimensione religiosa, ma anche quella umana, artistica e civile.

Non solo patrono d’Italia, ma padre spirituale della nostra identità, autore del Cantico delle Creature, inventore del presepe, precursore dell’umanesimo e ispiratore di Dante, Petrarca, Boccaccio, Giotto, Manzoni e De Gasperi.

Con la forza del suo esempio, Francesco ha insegnato l’amore per la natura, il rispetto per ogni essere vivente, la parità tra uomo e donna e la dignità degli ultimi, valori che ancora oggi risuonano come un messaggio universale di libertà e compassione.

Vita, arte e memoria

Il libro ripercorre l’intera vicenda biografica del Santo: gli ideali cavallereschi della giovinezza, la rottura con il padre, la spoliazione pubblica, l’incontro con Papa Innocenzo III, il legame con Santa Chiara, il mistero delle stimmate, fino alla distruzione delle prime biografie che ne volevano dare un ritratto troppo terreno.

Ma soprattutto racconta come Francesco continui a vivere, secoli dopo, nell’arte, nel cinema, nella spiritualità quotidiana e nel cuore di milioni di italiani.

Il messaggio di un maestro

Con la sua prosa limpida e appassionata, Aldo Cazzullo ci accompagna ancora una volta in un viaggio tra storia e memoria, restituendo l’attualità di un messaggio che attraversa i secoli: il rispetto del creato, l’amore per ogni essere vivente, il rifiuto delle disuguaglianze.

Un invito a guardare a San Francesco non come a una figura del passato, ma come al primo vero interprete dell’Italia possibile, fondata sulla gentilezza, la giustizia e la bellezza.

La rassegna

Un invito semplice e insieme impegnativo: esserci, informarsi, partecipare.

Fino al 18 aprile, con epilogo nella tradizionale Passeggiata resistente del 25 aprile, il teatro della Fondazione Mirafiore, immerso tra le vigne di Serralunga d’Alba, torna a essere casa del pensiero critico, della memoria e del dialogo civile.

Una nuova edizione del Laboratorio di Resistenza permanente rinnova l’appello alla partecipazione e alla riflessione.

Coltivare la complessità, custodire il dubbio, difendere la bellezza del confronto

così la direttrice Paola Farinetti ha sintetizzato la rotta, richiamando l’idea di libertà come partecipazione.

Proprio #partecipazione è la parola-guida di questa stagione, con 24 incontri in orario preserale.

Un calendario intenso, aperto da un prologo con il cardinale Gianfranco Ravasi, seguito dalla presentazione del primo romanzo di Oscar Farinetti, La regola del silenzio, introdotto in dialogo con Giulia Ichino, editor di Bompiani.

Due momenti che hanno dato il via a un percorso condiviso: quello di una comunità che sceglie di restare vigile, curiosa, attenta.

Laboratorio di resistenza permanente

Il Laboratorio di Resistenza permanente nasce per attualizzare i valori della Resistenza storica, adattandone il significato e l’eredità morale alle sfide contemporanee.

Nel corso dell’anno, il teatro della Fondazione ospita incontri, letture, spettacoli e dibattiti sui grandi temi del vivere civile.

Giornalisti, uomini e donne di cultura, scienza, economia e politica si alternano in un confronto aperto e intergenerazionale.

Questa rassegna è divenuta, dopo anni di attività, una vera comunità del pensiero, che si ritrova ogni settimana per indagare la contemporaneità, riflettere sui valori da proteggere e rinnovare l’impegno civile attraverso linguaggi accessibili a tutti.