Ricette di cucina

Maiale al latte Una variante sfiziosa dell'arrosto

Maggio 3, 2011

Vi proponiamo un secondo piatto immancabile durante il periodo di Carnevale nelle Langhe, ma che è comunque una pietanza deliziosa in ogni stagione: l’arista di maiale al latte, una ricetta dal sapore delicato e avvolgente.

Un arrosto diverso dal solito, perfetto anche per il pranzo della domenica, con uno sforzo minimo e senza nemmeno accendere il forno! Il maiale viene infatti cotto lentamente in un sugo di latte, aglio e rosmarino.

Il risultato finale è una vivanda tenera e succulenta, che lascerà il segno.

Ingredienti

Carrè di lonza di maiale
700g
Latte
3 dL
Spicchio d'aglio
6
Rosmarino
1 rametto
Sale e pepe
q.b.

Per le frittelle

Mele sbucciate
2
Uovo
1
Pangrattato
q.b.
Zucchero a velo
q.b.
Olio
q.b.

Procedimento

In una casseruola adagiate il pezzo intero di carré di maiale, salatelo e pepatelo, quindi aggiungete il latte, l’aglio e il rosmarino.

Cuocete a fuoco lento e a tegame incoperchiato: di tanto in tanto controllate.

Quando il latte è stato tutto consumato alzate il fuoco e fate rosolare il carré per qualche minuto, bagnando eventualmente con altro latte.

A questo punto togliete l’arrosto e tagliatelo a fette non troppo sottili e cospargetele col fondo di cottura dopo averlo passato al setaccio e dopo aver allontanato l’aglio e il rosmarino.

Il piatto va servito caldo: una fetta irrorata della sua salsina e guarnita di fettine di mele fritte.

Le fettine di mela vanno passate nell’uovo sbattuto, dolcificato con un pizzico di zucchero a velo, e poi nel pangrattato; quindi si fanno friggere nella padella con olio d’oliva bollente.

Curiosità

Il termine arista si pensa sia nato a Firenze intorno al 1439, durante il concilio ecumenico. Cosimo il Vecchio volle fortemente questo concilio tra la Chiesa romana e greca.

Durante un banchetto, infatti, la storia narra che il cardinale greco Basilio Bessarione, dopo avere assaggiato un arrosto, abbia esclamato: “Aristos!” Il vocabolo in lingua greca, tradotto, indica “il migliore”. I fiorentini credettero che il cardinale si riferisse a uno specifico pezzo di carne e, così fieri del complimento, iniziarono a ripeterlo. Da qui, la lombata di maiale acquisì il termine italianizzato “arista”.

Esiste tuttavia anche un documento del 1287 che menziona un’arista e il novellatore Franco Sacchetti, alla fine del Trecento, parla proprio di “un’arista al forno”