Arte e cultura

Massimo Martinelli: Enologo, scrittore e artista

Gennaio 12, 2015
Massimo Martinelli

Massimo Martinelli è nel mondo del vino da 50 anni: Enologo, pittore e personaggio di una simpatia e di una genuinità unica. Ha fatto moltissimo per La Morra e per esportare i gusti del proprio territorio in giro per l’Europa.

E’ una persona al quale non manca certo simpatia, gentilezza, genuinità e sopratutto umiltà, nonostante la sua sia una figura di grande importanza nel mondo dell’enogastronomia piemontese e non solo.

Sotto la sua guida, l’Enoteca Palazzo Mentone, ha organizzato cinque serate di avvicinamento al vino a partire dal 19 Gennaio, presso la sua bellissima sede in via Vittorio Emanuele a Cherasco.

Ho colto l’occasione di scrivere a proposito dell’evento per scambiare quattro chiacchiere con Massimo: abbiamo avuto modo di parlare della sua storia, della “Mangialonga” di La Morra, della “moda” del vino e del cibo attuale e della sua sfera artistica.

Quando e come nasce la tua passione per il vino? Quali sono le tappe fondamentali del tuo percorso?

La mia storia con il vino inizia più di 50 anni fa quando ho iniziato a frequentare la scuola Enologica di Alba.

Una volta terminati gli studi superiori, considerate le difficoltà che c’erano ai tempi di trovare lavoro qui, mi sono trasferito in Svizzera dove ho lavorato per una grande azienda importatrice di vini provenienti da tutto il mondo: è stata un’esperienza straordinaria per me in quanto ho avuto l’opportunità di assaggiare una quantità di vini davvero significativa ed ho imparato tantissime cose.

Nel 1969 fui chiamato a lavorare nell’azienda di mio zio Renato Ratti: un percorso di crescita bello, unico, speciale. Mi sono occupato della produzione in azienda fino al 2009 ma nel frattempo, seppur molto impegnato, non ho mai smesso di leggere, di conoscere, di informarmi e di essere curioso in quanto la storia del vino è una “storia infinita”.

Sono state tante le occasioni per poter confrontarmi, divulgare, dialogare con gli amanti del vino. Carlin Petrini è stato un mio allievo e mi do “delle arie” per questo.

Ho organizzato quando ancora nessuno lo faceva dei corsi di degustazione, per esempio nel 1982 presso la Cantina Comunale di La Morra.

Massimo Martinelli

Qual’è la tua opinione a proposito della tendenza che sta portando così tanta attenzione nei confronti del mondo dell’Enogastronomia negli ultimi anni?

Non possiamo negare che questo sia un momento importante per il mondo del cibo e del vino.

Da un lato sono felice che sempre più persone si stiano accorgendo di quanto sia affascinante questo mondo, dall’altro però non sono d’accordo sulla creazione di intellettuali intorno a questo ambiente. Il bere è primordiale: A mio avviso non servono lauree per parlare di vino. Solo passione e curiosità.

Credo che dovremmo scrivere meno, parlare meno e bere di più!

Sarai a Cherasco per cinque serate di avvicinamento al vino. Che cosa ci puoi dire in proposito?

Sono contento dell’invito di Fabrizio Stecca dell’Enoteca Palazzo Mentone perché amo fare questo genere di incontri.

Si assaggeranno sedici vini nelle cinque serate in programma. Si inizierà con i vini bianchi per poi passare ai vini rossi semplici e più complessi fino ad arrivare ai vini speciali come i Passiti o gli Spumanti.

Si cercherà di toccare tutte le tipologie di vino e saranno spiegate le varie tecniche di produzione, elemento che ci permette di comprendere il perché alcuni vini hanno un costo maggiore rispetto ad altri e viceversa.

Che cosa ci racconti a proposito della “Mangialonga”?

La Mangialonga nasce da un’idea che definirei “folle” avuta insieme al giornalista Carletto Revello nel 1986.

Ci siamo guardati intorno: a La Morra abbiamo una bellissima collina, dei grandi vini e dei grandi prodotti alimentari. Perché non organizzare una giornata speciale dove il panorama e il gusto si incontrano?

Oggi all’interno dell’organizzazione ricopro il ruolo di “vecchio saggio”: Sono stato invitato negli anni da amici provenienti da tutta Europa che hanno “copiato” la manifestazione. E’ quindi nata una Confraternita delle Mangialonghe Europee del quale sono presidente. Anche per questo mi do delle arie [ride].

Al momento esistono due percorsi in Svizzera, due in Italia, uno in Germania e cinque in Francia. Ci si scambiano i prodotti e c’è un’idea “Europea” del vino nata intorno ad un club di amici, tutti produttori.

Massimo Martinelli

Tralasciando per un istante il cibo e il vino: Chi è Massimo Martinelli artista?

Ho avuto la grande fortuna di avere Pinot Gallizio come professore, il quale ci ha insegnato a fare i liquori.

Erano gli anni 1962-63, poco prima della sua morte ed egli riceveva i grandi artisti dell’epoca come Lucio Fontana.

Mi sono lasciato ispirare e copio la pittura industriale di Pinot Gallizio che vendo a metri.

Recentemente con dei frammenti di tele ho realizzato un pavimento ricoperto di resina. L’impatto visivo è davvero notevole.

Da quando sono in pensione sono felice di potermi dedicare maggiormente alla pittura, al mio piccolo agriturismo e ad altre attività correlate tutte vincolate da buongusto, accoglienza e amicizia.

Qui una serie di suoi articoli su Langhe.net