Letture golose

Moscato d'Asti: il consumo

Febbraio 17, 2014
Bicchiere di Moscato d'Asti DOCG

Il Moscato d’Asti, prodotto di assoluto livello in termini di qualità, al vertice della piramide in Italia, devono essere consumato giovane (possibilmente entro l’anno successivo alla vendemmia) al fine di apprezzare l’aroma del Moscato nella sua completa intensità e tipicità, i suoi profumi ricordano il glicine ed il tiglio, la pesca e l’albicocca con sentori di salvia, limoni e fiori d’arancio.

Il caratteristico aroma del Moscato d’Asti nasce dall’unione di composti terpenici a bassa soglia olfattiva contenuti nell’uva moscato con i composti volatili che si formano durante la fermentazione della stessa. Fondamentale è quindi la carica aromatica dell’uva, in quanto, più essa è elevata, tanto più intenso sarà l’aroma del prodotto finito.

Questo vino può essere abbinato con dolci in generale, crostate di frutta, mousse, pasticceria fine e perché no, ad una macedonia di frutta. E’ ottimo anche consumato fuori pasto.

Tipologie

Oggi comunque troviamo molte tipologie di Moscato d’Asti, seppur con etichette diverse.

Il Moscato passito si sposa egregiamente con formaggi erborinati o molto stagionati o piccanti. Meglio di tutto il foie gras e derivati, alcuni consigliano robiole caprine molto stagionate, gorgonzola naturale, raschera e il bitto stravecchio.

E’ il miglior vino da dessert al mondo.

Photo Credit: Michael Verhoef.