Arte e cultura

Romano Levi - Il grappaiolo Angelico

Novembre 24, 2013
Romano Levi - il

Romano Levi nasce il 24 novembre 1928 a Campodolcino in Val Chiavenna (Sondrio).  A proposito delle sue orgini , ricorda Romano:

Dalla Val Chiavenna, a nord del Lago di Como, d’inverno scendevano nelle pianure e si spandevano fino in Liguria, i grapat, i grappaioli. Erano uomini che d’estate stavano in montagna con gli animali e d’inverno, ricoverate le bestie in stalla, si dovevano trovare un altro lavoro, spesso inventandoselo. Questi grapat avevano imparato il mestiere distillando le vinacce delle uve spremute della vicina Valtellina. Mio padre Serafino, come altri cinque dei suoi nove fratelli, era uno loro. Sconfinò da queste parti (Neive n.d.a.) e aprì la distilleria nel 1925.  Morì però troppo presto, nel 1933.  Così la distilleria passò a mia madre.  Anche lei non campò a lungo, morì nel 1945 in un bombardamento. Io avevo 16 anni e dovetti prendere in mano la situazione. Fino a quel momento avevo visto solo le cose superficiali, piacevoli del lavoro, senza conoscerne la fatica. Iniziai pensando: tanto è una cosa provvisoria.

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Le grappe di Romano Levi su Shop Langhe

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Orfano del padre a 5 anni, a 17, in seguito alla morte della madre, inizia a distillare con l’aiuto della sorella Lidia. Sarà il suo lavoro, per tutta la vita. Conservò nel tempo il medesimo impianto di distillazione artigianale, con un alambicco discontinuo a fuoco diretto, che consente la distillazione solo di piccole quantità di prodotto.

Il ciclo di lavorazione prevedeva l’impiego come combustibile delle vinacce esauste delle annate precedenti e l’utilizzo delle ceneri residue come fertilizzanti per i vigneti. Le etichette delle bottiglie erano disegnate a mano dallo stesso Romano, e riportavano sovente accenni poetici o particolari dediche; il più celebre dei suoi soggetti fu quello della donna selvatica.

Romano Levi

Tra i personaggi fantastici che Levi ha disegnato, il più popolare è la donna selvatica, dalla testa rotonda e il corpo sottile. Ecco chi è la donna selvatica nei ricordi di Romano Levi:

Da ragazzino andavo a scuola a piedi, attraversando le colline e le vigne. Tra i filari c’erano spesso i ciabot, minuscoli ripari attrezzati dove i vignaioli e i contadini si rifugiavano nel caso la sera li sorprendesse una tempesta o se la mattina c’era da stare in vigna prima del sole. Io passavo di lì al mattino e a volte vedevo sbucare da questi ripari donne belle e scarmigliate, un pò pazze, solitarie, che vivevano spesso ai margini della società paesana. Erano misteriose, senza vincoli, sparivano e poi tornavano, un pò streghe e un pò fate. Erano libere, come dovrebbero essere tutte le donne per vivere la parte migliore della vita.

Grappa Romano Levi - Rara bottiglia con pera matura

Grappa Romano Levi – Rara bottiglia con pera matura

Romano Levi divenne famoso negli anni settanta ad opera del gastronomo Luigi Veronelli, che lo definì il Grappaiolo Angelico sulle pagine del settimanale Epoca; la definizione di angelico era anche ispirata dal nome Serafino Levi, padre di Romano, che restava come denominazione della ditta. Le sue grappe sono state giudicate ruvide, schiette, fortemente ancorate alla tradizione contadina, prive di mollezze ed edulcorazioni, senza concessioni alle morbidezze di stampo “modernista”. La sua arte di distillatore fu apprezzata anche da molti appassionati famosi, dall’ex cancelliere tedesco Helmut Kohl, Cesare Romiti, Marcello Mastroianni, Antonello Venditti, Andrea Bocelli, Roby Facchinetti, Bruno Lauzi, Tino Buazzelli, Nicola Arigliano e molti altri. [box align=right color=yellow size=small]

Le grappe di Romano Levi su Shop Langhe

[/box] Romano Levi ha disegnato l’ultima etichetta la sera del 1 maggio 2008. La distilleria è stata la sua vita. Non ha viaggiato, non ha visto il mondo; è il mondo che è andato da lui. Tante pagine sono state scritte, tante persone hanno parlato di lui e delle sue etichette.

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