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Il calzolaio oggi: Francesco Matera - dalla bottega a Raidue

Gennaio 6, 2016

Le calzature in passato erano considerate veri e propri tesori: Un paio di scarpe non si buttava via facilmente ma aveva vita lunghissima.

Nelle famiglie i grandi le passavano ai fratelli più piccoli, ad amici o parenti e il “ciabattino”, il riparatore di calzature, aveva un ruolo di grande importanza.

Francesco Matera, classe 1984, è un calzolaio di Bra. Ha imparato il mestiere dal padre, rilevato l’attività e reso in pochi anni estremamente personale e viva la propria professione grazie al suo carisma e alla sua passione, affiancando alla riparazione la produzione di vari modelli di calzature, cinture e borse.

Francesco Matera

Personaggio poliedrico: musicista, gran comunicatore, si interessa di politica ed ha recentemente recitato una parte nel film “Neve Rosso Sangue” di Daniel Daquino, che ricostruisce l’eccidio di alcuni partigiani garibaldini avvenuto nel marzo del 1945 in Valle Variata presentato durante l’ultima edizione del Torino Film Festival.

Negli ultimi mesi è stato anche ospite diverse volte con un proprio spazio nei famosi tutorial della trasmissione pomeridiana “DettoFatto” su Raidue con la celebre Caterina Balivo.

Gli abbiamo posto alcune domande per conoscere qualche aspetto in più di una professione antica e affascinante.

D: Come ti sei avvicinato alla professione di calzolaio e da quanto tempo fai questo mestiere?

È stato il mestiere di mio padre che ora è in pensione. È stato poi un caso che ho rilevato il suo negozio, anche perché ho sempre detto che non avrei mai fatto il calzolaio… ma ora eccomi qui.

E non tornerei più indietro. Posso dire che faccio questo mestiere da sempre.

D: Pensi che la sana tendenza al riutilizzo degli ultimi anni e l’attenzione verso i prodotti “hand made” possano aver aiutato in qualche modo la categoria professionale di cui fai parte, ovvero gli artigiani?

Assolutamente si. L’artigiano dedica attenzione e cura al prodotto che ha in mano, nonché maggiore consapevolezza da parte del consumatore sul prodotto che acquista.

Non si deve però farsi ingannare dal concetto di hand made, perché non necessariamente significa che sia interamente fatto a mano, e magari un prodotto costa più del dovuto. “Hand made” è anche marketing, così come i concetti di “Bio” e di “made in Italy”.

Le industrie applicano molto spesso questi “tag” (e la legge glielo consente se rispettano certi canoni) solo con la finalità di vendere e di commercializzare in tempi brevi il prodotto.

francesco_matera

D: Sei stato diverse volte ospite a “Detto Fatto” su Raidue. Continuerai l’avventura anche nel nuovo anno? Ci puoi anticipare qualcosa?

Non posso anticipare molto, ma sicuramente nel 2016 mi potrete vedere qualche volta con i miei tutorial sul come mantenere pulite e in ordine le vostre scarpe.

D: Come funziona il procedimento nella realizzazione di una calzatura? Quali sono le fasi più complicate?

Prima di tutto dopo aver scelto il modello (che può essere completamente ideato dal cliente e da me) si prende la misura del piede (nel caso della scarpa su misura).

Si prepara la forma su cui montare la scarpa in modo da riportare le misure del piede e nel frattempo si scelgono i pellami, li si intagliano a seconda del modello e si compone la tomaia incollandola e cucendola.

Questa prima fase è la più complessa per quanto riguarda l’estetica e le misure. Il montaggio dopo è altrettanto complesso e lungo.

D: Qual è l’aspetto più bello del tuo lavoro?

Essere riconosciuto per la bellissima professione che faccio. Un mestiere che veniva considerato da molti quasi scomparso e che invece sta dicendo la sua.

D: Hai avuto un ruolo nel film “Neve Rosso Sangue”. Com’è stato fare l’attore? Due parole su questa bella esperienza? 

Era la prima volta dietro una cinepresa. È stato molto diverso dal solito palcoscenico che ben conosco.

Ho interpretato il partigiano Ulisse, morto per mano dei fascisti nell’eccidio in Val Mala nel Marzo del ’45. Conosco Daniel, il regista, da molti anni.

La cosa più bella è aver recitato con un sacco di vecchi e nuovi amici. Eravamo molto affiatati e motivati nel set. Insomma un’esperienza fantastica.