Arte e cultura

Gustavo Strafforello - Mandamento di Sommariva del Bosco

Giugno 27, 2012
Castello Sommariva del Bosco

Così Gustavo Strafforello descrive i paesi del Manamento di Sommariva del Bosco a fine del XIX secolo.

Mandamento di SOMMARIVA DEL BOSCO (comprende 3 Comuni, popol. 9844 abi-tanti).  Territorio in pianura e in collina, bagnato dai rivi Ricchiardo e Pocapaglia e da una gora per l’irrigazione dei prati. I prodotti principali sono quelli dei cereali e dei bovini, che smerciansi comunemente a Brà, Carmagnola ed anche a Savigliano. Bosco ceduo confinante con Sommariva Perno e Baldissero.

Sommariva del Bosco (5909 ab.).

Castello Sommariva del Bosco

Castello Sommariva del Bosco

E situato alle falde di una piccola collina che costeggia la strada provinciale a ovest d’Alba, e le case sono disposte in parte sui colli circostanti e stanno a guisa d’anfiteatro intorno ad altro poggio, sulla cui vetta sorge un castello delizioso, con attigua la parrocchiale, che sta sotto l’invocazione dei Ss. Giacomo e Filippo; è assai vasta e di moderna costruzione. Il santuario della Vergine di San Giovanni è uno dei più rinomati del Piemonte. Ed uno dei più belli ed ampli del Piemonte è anche il suddetto castello dei marchesi d’Aix e Sommariva, il quale contiene una ricca e scelta biblioteca di opere classiche antiche e moderne. Le sei contrade principali del paese vanno a mettere capo nella piazza nel centro. Ospedale, Ospizio delle fanciulle orfane, Asilo infantile. Cereali, legna, bestiame bovino, fabbriche di calce e di laterizi, torcitoio a vapore per la seta.

Cenni storici. — Ebbe il nome di Sommariva per la sua posizione. Il conte Umberto II di Savoia l’assegnava nel secolo XI alla chiesa d’Asti. Fu tenuto in feudo da una famiglia che dallo stesso luogo prese nome. I signori di Lucerna lo vendettero nel secolo XIII all’abbazia di Susa. Passò ai principi d’Acaia, che nel 1361 lo cedettero ai Malabaila. Nel secolo successivo Carlo di Savoia lo cedette al fratello Renato, detto il gran Bastardo. Appartenne successivamente ai marchesi d’ Urfè, ai marchesi Seyssel d’Aix ed a quelli di Saluzzo, che se ne impadronirono nel 1496.

Uomini illustri. — Nacque fra gli altri in Sommariva del Bosco Bartolomeo Braida, legista e poeta assai stimato a’ suoi tempi, e creduto dal Quadrio identico a Bartolomeo Abrato, grande amico del Marino, e di cui abbiamo alle stampe parecchi componimenti poetici. Vi ebbero inoltre i natali : il teologo G. A. Alasia, professore di geometria e poi d’etica, autore di un’opera di morale in nove volumi molto stimata ; monsignor N. Abrate, eletto nel 1848 da Pio IX ad amministratore apostolico della diocesi di Terni, e morto l’anno seguente ; e il teologo Giovanni Parato, dottissimo professore di teologia morale nella R. Università di Torino.

Coll. elett. Cuneo III (Alba) — Dioc. Torino — P2 T. e Str. ferr. Brà-Carmagnola.

Ceresole Alba (1940 ab.).

Giace a 5 chilometri da Sommariva del Bosco, bagnato dal rio Ricchiardo, e in parecchie frazioni, di cui quella detta Palermo era già munita di un castello fortificato, di cui scorgonsi le vestigia. La parrocchiale di San Giovanni Battista, di moderna architettura, è assai bella ed il suo campanile è formato da una torre, unico avanzo della fortezza che vi sorgeva anticamente e fu atterrata. Bel palazzo dei marchesi di Caselle e Giusianico, conti di Ceresole e Palermo. Congregazione di carità, Asilo infantile. Frumento rinomatissimo per semente, vino, selve di roveri; tinche e lucci nei laghetti.

Cenni storici. — Appartenne al contado, indi alla chiesa e per ultimo al comune d’Asti, il quale l’alienò alla nobile famiglia dei Rotario, dai quali Io acquistarono parte il Comune del luogo e parte i Quadri con titolo di marchesato. L’ebbero poi successivamente vari altri casati, ultimi gli Zoelli di Carmagnola. Ma Ceresole va rinoniato principalmente nell’istoria per la battaglia del suo nome, la più decisiva di quante a quei tempi siensi combattute in questa parte d’Italia, e fu il 11 aprile del 1544 fra le truppe francesi, capitanate dal giovine principe d’Enghien, e le imperiali o spagnuole, sotto il comando d’Alfonso d’Avalo marchese del Vasto, regnando in Piemonte il duca di Savoia Carlo III il Buono. Dopo alterne e sanguinose vicende gl’imperiali ebbero la peggio con circa 9000 morti, fra cui Carlo Gonzaga, e 2500 prigioni, fra cui Aliprando Madrucci che rilevò più ferite, mentre dei Francesi non caddero uccisi più di 2000, la più parte sul principio della battaglia, e pochi prigionieri. Frutto della vittoria furono 16 cannoni con tutte le munizioni, una grande quantità di vettovaglie, 300,000 lire, parte in denaro e parte in argento lavorato, e la resa di Moncalieri, a cui tenne dietro quella di Carignano e di tutto il Monferrato, trattone Trino, Alba e Casale. Nella regione detta di Mornbelletto, presso Ceresole, un pilone, chiamato volgarmente della Battaglia, ricorda questa giornata memorabile.

Uomini illustri. — Trasse i natali in Ceresole B. A. Bonissani , rinomatissimo giurisperito, patrocinante facondo e professore all’Università di Torino.

Coll. elett. Cuneo III (Alba) — Dioc. Alba — P2 ivi, T. a Sommariva del Bosco.

Sanfrè (1995 ab.).

Sta alle falde di un colle bagnato dal canale Girione, a 2 soli chilometri da Somrnariva del Bosco, con parrocchiale costruita, or fa circa due secoli, dai feudatari del luogo. La torre del Comune, che trovasi a metri 276 sul livello del mare, servì di segnale trigonometrico nelle operazioni geodetiche per le misure di un arco di parallelo medio. Il castello, sebbene di struttura irregolare, ha tuttavia un bell’aspetto esterno sì per la situazione deliziosa come per l’amenità di due giardini annessi. Ospedale, Asilo infantile Rambaudi, lasciti Matrone e Craveri. Grani e uve ; rnolini e filande di seta.

Cenni storici. — Possedeva anticamente due castelli, di cui uno chiarnavasi il nuovo e l’altro il vecchio ; il primo di essi era posseduto, nel 1224, da un Bonifacio di Braida. Nel 1320 ne acquistarono parte di giurisdizione gli Asinari e i Rotario, e successivamente un Ambrogio Poggio, dottore in legge; ma in progresso di tempo il comune di Sanfrè passò intieramente agli Isnardi d’Asti, i quali già sin dal 1293 ne avevano parte di giurisdizione dai signori di Sornmariva del Bosco, di cui un Oddone già erane possessore verso la metà del secolo XII.

Coll. elett. Cuneo III (Alba) — Dioc. Torino — P2 ivi, T. a Sommariva del Bosco.