Arte e cultura

Gustavo Strafforello - Mandamento di La Morra

Novembre 20, 2011
La Morra - Chiesa San Martino

I comuni del Mandamento di La Morra descritti a fine ‘800.

Mandamento di LA MORRA (comprende 4 Comuni, popol. 7469 ab.). — Territorio a colline, alcune delle quali assai elevate, bagnato dal Tanaro , dal torrente Talloira e dal rivo Castiglione. Famosissimo vino nebiolo La Morra. Gesso granellare e gesso selenite, e puddinga per far le macine da grano.

La Morra (4113 ab.)

Sta sopra un alto colle, alla destra del Tanaro e a 12 chilometri da Alba. Fra le varie chiese primeggia la parrocchiale, terminata nel 1695, su

La Morra - Chiesa San Martino

La Morra - Chiesa San Martino (1)

disegno dell’architetto Michelangelo Garrone, nella quale ammiransi, fra le altre cose, l’altar maggiore, il battistero ed il pulpito, tutti di bei marmi e di bel disegno, ed un quadro rappresentante il titolare S. Martino vescovo, del valente pittore Aliberti. Oltre il palazzo comunale, costruito nel 1765, ve n’ha un altro dei conti Falletti di Rodello, a cui stanno innanzi una piccola piazza ed una bella chiesa attigua sotto il titolo della Madonna del Buon Consiglio. Sonvi inoltre due altre piazze, la Comunale e quella detta Nuova. L’antico forte castello fu distrutto sin dal 1544 dai Francesi e fu spianato modernamente in una bella piazza. La Morra era anche munita anticamente di varie torri e cinta di solide mura con due porte castellane. Ospedale del Crocefisso, fondato sin dal 1750, Istituto delle Luigine, Asilo infantile, lascito Torre. Molini e fabbriche di laterizi ; vini nebiolo e barolo ricercatissimi ; distillerie

Cenni storici. — Una lapide con iscrizione romana scoperta nell’agro, ed ora a Cherasco, attesta l’antichità di La Morra, che trovavasi dapprima nel piano, dalla parte di levante, ossia nel quartiere dell’Annunziata; quando poi sorse il castello in vetta al colle, gli abitanti, per esser meglio difesi dagli assalti dei Barbari, costruirono lassù nuove case. Appartenne nel medioevo ai marchesi di Monferrato, quindi ai Falletti. Cadde nel 1431 in potere delle milizie del duca di Milano, che la sottomise ancora ai marchesi di Monferrato. Nel seguente secolo fu definitivamente compresa nel ducato di Milano e passò sotto il dominio di Carlo V. Nel 1736 il potere imperiale assoggettò La Morra e cinquantasette altri luoghi delle Langhe a Casa Savoia.

Uomini illustri. — La nobile prosapia dei Falletti, originaria d’Alba e divisa in vari rami, quali sono i marchesi di Barolo, i conti di Villafalletto, ecc., ebbe in fendo La Morra col titolo di conti, e diede un gran numero di chiari personaggi, che troppo lungo sarebbe l’ enumerare. Degli altri illustri uomini che nacquero a La Morra, e non sono pochi, ricorderemo l’abate Luigi Richeri, che pubblicò varie raccolte di versi e di cui il nostro G. Pomba diede in luce, nel 1853, una Raccolta di poesie inedite, e il celebre Sebastiano Vassalli, il quale, dopo aver combattuto in tutte quasi le guerre napoleoniche, fu nominato direttore degli studi della R. Ac-cademia Militare di Torino, per la quale compose i notissimi trattati d’aritmetica, algebra e geometria, oltre la Guida dei Cadetti.

Coll. elett. Cuneo III (Alba) — Dioc. Alba — P T.

Barolo (914 ab.)

Questo paesello, il cui nome è così famigliare pel suo meritamente celebratissimo vino, sta a est di Cherasco, sulla destra della Stura, tra Novello e La Morra, sul pendio australe di un colle, a 4 chilometri da La Morra. Parrocchiale di San Donato, con le reliquie di S. Barolo martire, da cui credesi che il paese derivasse il nome. Castello dei marchesi di Barolo. Congregazione di carità e Opera pia Barolo, che fabbrica e smercia i sullodati vini.
Cenni storici. — Fu dato in feudo da tempo remotissimo ai Falletti con titolo marchionale. I duchi di Mantova lo cederono a quelli di Savoia nella pace di Cherasco del 1631.

Uomini illustri. – Dei nobili Falletti marchesi di Barolo meritano speciale menzione i due ultimi : Ottavio Alessandro Carlo Falletti , morto nel 1828, senatore dell’Impero francese sotto Napoleone I, membro della R. Accademia delle Scienze, autore di un opuscolo critico sopra Vittorio Alfieri e di parecchie opere anonime; e il suo unico figlio Tancredi Carlo, morto nel 1838, autore anch’esso di varie opere, grande filantropo e caritatevole come il padre. Morto senza prole, lasciò il largo avere alla vedova marchesa Giulietta di Barolo, nata Colbert, la quale continuò l’opera di beneficenza del marito, fondò a Torino il Rifugio delle convertite, il mona-stero attiguo delle Maddalene, asili, scuole e altri utilissimi stabilimenti, accolse in casa sua Silvio Pellico e lasciò il patrimonio dei Barolo a varie pie fondazioni.

Coll. elett. Cuneo III (Alba) — Dioc. Alba — P2 ivi, T. a Monforte

Novello (1672 ab.)

Sorge in amena e ferace collina e in aria purissima, presso al Tanaro, a 5 chilometri di La Morta, con parrocchiale di San Michele arcangelo, d’ordine corinzio, costruita nel 1780 a forma di croce greca sulle rovine dell’antica chiesa feudale; è una delle più belle del circondario, con altar maggiore di finissimi marmi, organo eccellente, preziose suppellettili e sotterranei. Belle ed agiate case ; tre piazze, di cui le due principali di forma quadrilunga. Vi si veggono alcuni tratti di bastione che congiungonsí al castello situato in vetta all’erto monte, a sud, e nel recinto del castello è un’alta muraglia, unico avanzo della rocca atterrata dai Vandali e dai Goti nel V secolo. A poca distanza, sul colle della frazione Peyre, trovasi un tempietto antico, d’ordine dorico, della Madonna della Neve, detta volgarmente Madonna del Podio, che occupa il posto di un tempio pagano. Congregazione di carità; Asilo infantile della S. Famiglia. Granaglie, gelsi, legumi, tartufi bianchi squisitissimi ed eccellente nebiolo e malvasia bianco. Fabbriche di laterizi.

Cenni storici.  – Lapidi e medaglie di vari imperatori romani, segnatamente di Augusto e Domiziano, rinvenute negli avelli, porgono testimonianza dell’origine antica di Novello, il quale appartenne alla repubblica d’Asti, e dopo di essere stato posseduto dal marchese Guglielmo VI di Monferrato, passò, nel 1252, alla famiglia Del Carretto, la quale lo vendè nel 1634. al duca Vittorio Amedeo. La Casa Savoia lo eresse in marchesato a favore della famiglia Origlia di Bene Vagienna.

Uomini illustri. — Vi nacque l’esimio teologo Agostino Rossi, direttore della R. Opera della Provvidenza di Torino, amministratore del pio Ricovero di mendicità sotto Carlo Alberto, ed autore di due opere in francese.

Coll. elett. Cuneo III (Alba) — Dioc. Alba — P” ivi, T. a Monchiero.

Verduno (770 ab.).

In altura, fra il Tanaro e il Castiglione, a 4 chilometri da La Morra, con parrocchiale di San Michele. Congregazione di carità e Asilo infantile. L’antico castello che vi possedevano i feudatari fu acquistato da Carlo Alberto verso il 1847. Piante cedue e vini ottimi.

Cenni storici. — Credesi esistesse sin da’ bei tempi di Roma, ed invero ne’ suoi dintorni si rinvennero lapidi romane. Fu infeudato a varie famiglie: ai Cerruti di Alba, agli Scozia di Casale, ai Damiani d’Asti e ai Bachis di Racconigi. I Caissotti, signori di Santa Vittoria, l’ebbero con titolo marchionale.

Uomini illustri. — È patria del beato Sebastiano Valfrè, nato nel 1629, morto nel 1710 in età di quasi 81 anni, scrittore, caritatevole in sommo grado verso gli indigenti, principalmente durante il terribile assedio di Torino, caro a Vittorio Amedeo II e ai Torinesi in generale.

Coll. elett. Cuneo III (Alba) Dioc. Alba — P’ a Bra, T. a La Morra.

Torino 1891 – La patria. Geografia dell’Italia. Provincia di Cuneo – Volume 1

(1) Foto by Jacqueline Poggi