Letture golose

Il Dolcetto d'Alba Cascina Gramolere: degustazione di Tablino

Dicembre 28, 2017

Degustiamo il Dolcetto d’Alba DOC 2016 di Claudio Pressenda insieme a Lorenzo Tablino, enologo ed esperto di vini.

Il vitigno

Il Dolcetto è un vitigno caratteristico delle Langhe di origine molto antica. Le prime notizie certe risalgono al 1500 e lo vedono diffondersi dal basso Piemonte alle regioni limitrofe.

Sfatiamo subito il mistero sul nome: Dolcetto non si riferisce al vino, ma al frutto, le cui bacche sono succose e dolci. Al contrario, il vino è secco e asciutto.

Il terroir

Ci troviamo nelle Langhe, terra ad altissima vocazione vitivinicola, formatasi milioni di anni fa per sollevamento marino.

Monforte d’Alba rappresenta un terroir esclusivo sopratutto per la produzione del Barolo. In questo terreno così favorevole alla viticoltura, anche il Dolcetto ha trovato il suo habitat ideale.

Il lavoro della cantina

Claudio Pressenda, titolare dell’azienda Cascina Gramolere, cura le sue vigne personalmente. Il suo obiettivo è di produrre uve di qualità eccellente, perchè, come spesso si sente dire, un grande vino si fa in vigna e non in cantina.

Il metodo utilizzato è la lotta integrata che consente di produrre nel rispetto dell’ambiente.

La raccolta delle uve avviene mediamente i primi di settembre. Si procede a mano, passo dopo passo tra i filari, in modo da poter selezionare i grappoli migliori.

In cantina Claudio lavora per la valorizzazione della materia prima, con fermentazioni regolari, brevi macerazioni e conservazioni in autoclave di acciaio inossidabile.

Analisi sensoriale

Vediamo insieme le caratteristiche di questo Dolcetto d’Alba 2016, una grande annata che ha donato uve a dir poco perfette.

Il colore

Il colore è un magnifico rosso violaceo intenso. Questo Dolcetto presenta una cromaticità perfetta, sia per l’intensità, sia per la tonalità. Nel bicchiere è davvero invitante: viscosità, archetti e limpidezza sono da 10 e lode.

Il profumo

E’ l’aspetto più interessante. Al naso si caratterizza per i suoi profumi di frutta dolce, che derivano dal vitigno e dalla fermentazione alcolica. Il bouquet presenta note di amarena, ribes, lampone.

Con il tempo, queste note diverranno più complesse, ricordando la frutta matura e le spezie.

Sul piano tecnico, il profumo è franco, di assoluta intensità, di grande finezza e persistenza.

Il gusto

In bocca si sente subito il calore dell’alcool: è un vino equilibrato, secco, armonico. L’acidità è contenuta e la tannicità è quasi impercettibile.

Servizio e abbinamento

Trattandosi di un rosso, il bicchiere ideale è l’ISO, un calice ampio. La temperatura di servizio è di 16° C.

Il Dolcetto d’Alba è un vino di pronta beva e di facile abbinamento, versatile e poliedrico. Possiamo degustarlo durante tutto il pasto, dall’antipasto al secondo.

In particolare, si abbina con gli affettati e con primi piatti come tajarin, ravioli e risotti. Ottimo anche con i formaggi, possiamo servirlo anche in estate in accompagnamento a grigliate di carne.

Generalmente va bevuto entro l’anno successivo la vendemmia ma, in questo caso, il terreno di Monforte gli dona i requisiti per un invecchiamento in cantina di 7-8 anni.

La cantina

Claudio e Carla Pressenda

In località Castelletto a Monforte d’Alba, il titolare Claudio Pressenda produce i rossi tipici del territorio: Barolo, Dolcetto, Barbera.

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